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INCONTRO SU AMBIENTE, TECNOLOGIA E FUTURO

Ambiente, tecnologia, futuro. Incontro con fratelli Dalla Via.

Giovedì 21 marzo alle ore 18,30 presso la libreria Pangea di Padova si terrà l’incontro “Ambiente, tecnologia, futuro” con gli artisti Marta e Diego Dalla Via.

I due fratelli, autori ed interpreti dello spettacolo “WALTER I BOSCHI A NORD DEL FUTURO” si confrontano con il pubblico sui temi esplorati per realizzare il proprio lavoro. Condividono fonti e riflessioni raccontando le tappe del processo artistico che ha portato alla produzione dello spettacolo.

A seguire, alle ore 21 presso MPX – Multisala Pio X andrà in scena lo spettacolo:

“WALTER I BOSCHI A NORD DEL FUTURO”
Progetto Fratelli Dalla Via
Produzione La Piccionaia-Fratelli Dalla Via
Info relative allo spettacolo qui: Evento – Facebook

 

INFORMAZIONI UTILI

L’incontro è a INGRESSO LIBERO. Per iscriversi contattare: beatrice.promozione.arteven@gmail.com

 

BIGLIETTO SPETTACOLO:

  • Intero € 15,00
  • Ridotto € 13,00
  • Riduzioni per giovani fino ai 30 anni, studenti con tessere “Studiare a Padova Card”, abbonati Cineforum MPX e soci Coop Alleanza 3.0

 

PREVENDITA E VENDITA BIGLIETTI:

On-line prevendita, con diritto di prevendita, dal 30 novembre su www.vivaticket.it by Best Union e relativi punti vendita.

Presso l’MPX Multisala Pio X prevendita biglietti il giorno precedente ogni spettacolo dalle ore 18.45 alle 20.30 e vendita il giorno dello spettacolo dalle ore 18.45 ad inizio spettacolo.

Fonte

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yes I RI

A PADOVA BRICOCENTER ORGANIZZA “YES I RI”

Dal 10 al 25 novembre Bricocenter lancia la sua nuova proposta: “Yes, I RI”

Questa campagna è fondata sul modo di vivere sostenibile. A riguardo, Padova mette in campo una serie di iniziative per riscoprire come il rispetto della salute e dell’ambiente inizia dalla propria casa e dagli oggetti che ci circondano.

Ogni persona,infatti,dovrebbe contribuire con un po’ di impegno all’equilibrio del nostro sistema. Per vivere in armonia basta relazionarsi in modo positivo con il mondo naturale che ci circonda, proteggendolo dai danni e dalla distruzione. Tutto ciò si concretizza con un’ottica di lungo periodo e efficienza nell’uso delle risorse.

A questa speciale iniziativa,quindi, partecipa anche il Bricocenter di Padova. Esso basa l’attualizzazione di “Yes I RI” su di un laboratorio gratuito.
Il progetto in questione si articola in quattro pilastri:

  • RIpara e RIsparmia
  • RIduci e RIcorda
  • RIspetta e RIpensa
  • RIcicla e RIusa.

La collettività in base a queste direttive deve ricordare il valore degli oggetti,ripensare all’ambiente che ci circonda,risparmiare e non sprecare. Questi sono principi fondamentali da condividere con tutti e facilmente adottabili nella vita quotidiana.

Se ti senti rispettoso della tua Terra o vuoi cambiare totalmente la tua persona iniziando a trasformare l’ambiente con piccoli gesti vieni a trovarci!

Fonte: Sede

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Design

“L’AMBIENTE”: CORTINA D’AMPEZZO TRA TRADIZIONE ALPINA, INNOVAZIONE TECNOLOGICA E ARREDAMENTO CONTEMPORANEO

L’azienda trentina Starpool è wellness partner di “L’Ambiente”, concept store recentemente inaugurato a Cortina d’Ampezzo.

Sono tante le novità che coinvolgono la meravigliosa Cortina d’Ampezzo, dove fervono già i preparativi per i prossimi Mondiali di Sci alpino 2021. Oltre allo sport però, anche il mondo dell’arredamento e del design è diventato, nell’ultimo periodo, parte integrante del luogo per la Regina delle Dolomiti. Tra le ultime novità, infatti, troviamo la recente apertura di “L’Ambiente”, concept store che si affaccia su Corso Italia, la famosa via dello shopping, e inaugurato durante il Cortina Fashion Weekend di dicembre. “L’Ambiente” nasce nel 1990 in provincia di Treviso e diventa presto un punto di riferimento nel mondo dell’arredamento. Oggi, oltre al nuovo concept store ampezzano, il marchio è presente anche nelle province di Treviso, Pordenone, Venezia e Belluno.

Progettato da gherardiarchitetti, con styling a cura di Elisa Ossino Studio, lo showroom, che conta oltre 300 metri quadrati di spazio espositivo in e outdoor, celebra i materiali tradizionali del territorio abbinati ai migliori marchi del design italiano e internazionale e all’innovazione tecnologica della domotica, scienza interdisciplinare che si occupa dello studio delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita nella casa e negli ambienti antropizzati. Protagonisti dell’intervento saranno la pietra di Castellavazzo e il legno di abete dei vecchi tabià, rivisitati in chiave contemporanea nei due piani in cui si articola lo store, uno maggiormente ispirato alla tradizione alpina, l’altro d’impronta più metropolitana.

Proprio quest’ultimo, inoltre, ospita l’ambiente bagno e benessere, che vede Starpool come unico partner wellness. Protagonista dell’allestimento GlamourSaunaPro nella versione savublack, che reinterpreta la tipica “SmokeSauna” tanto cara alla tradizione finlandese grazie al caratteristico trattamento cerato nero. Il suggestivo effetto sfumato, nelle tonalità naturali del carbone, del marrone scuro e dell’antracite, dialoga con i rivestimenti dell’arredo bagno, per creare un ricercato equilibrio di forme, texture e cromie.

Starpool conferma così la sua presenza in una delle città alpine di riferimento a livello internazionale, dove negli anni ha firmato anche le spa di alcuni hotel e resort di lusso, tra i quali il Rosapetra Spa Resort, il Bellevue Cortina, l’Hotel Cortina e il nuovo Dolomiti Lodge Alverà inaugurato a dicembre 2017.

Per informazioni: Starpool, L’Ambiente

Fonte: Starpool Wellness Concept

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alberi abbattuti via XX settembre

Via XX Settembre e quei 25 alberi abbattuti in fretta

La Soprintendenza aveva chiesto che si tagliassero soltanto gli esemplari davvero pericolanti. Gli ambientalisti: erano sani. E invitano il Comune al confronto. In Procura il caso di via Buzzaccarini

C’erano quelli che chiedevano prudenza, quelli che invocavano attenzione, quelli che avanzavano dubbi, altri che erano comunque contrari e quelli che non sapevano e si sono trovati davanti al fatto compiuto. C’erano 51 alberi, in una strada fra le più affascinanti del centro. E c’era, fin dall’inizio, un’amministrazione comunale decisa ad abbatterne (almeno) 33. Oggi, a cose ormai fatte, ci sono quelli che scuotono la testa, quelli che ancora protestano, quelli che si giustificano con il solito motivo – che non convince – e quelli che vogliono dimostrare che è stato tutto sbagliato. Tra l’altro, per un curioso gioco di coincidenze, ci sono anche, in questa storia, protagonisti scivolati quasi per osmosi da una cronaca all’altra: non molto tempo da denunciavano i tagli apparentemente insensati degli alberi di Abano, dove poi tante vicende sono state illuminate, e oggi sono qui a fare la stessa parte. Ma questa, ovviamente, è solo una coincidenza.

Ricostruire la storia è possibile grazie agli atti messi insieme dal consigliere del Pd Massimo Bettin. Tutto ha inizio l’11 giugno del 2014 quando in una conferenza di servizi il Comune annuncia l’intenzione di dare una sistemata avia XX Settembre. Gli alberi (ligustri) vanno abbattuti, annunciano i tecnici comunali, perché sono «deperienti, con presenza di carie e di carpofori» e c’è il rischio che cadano. Al tavolo c’è l’architetto Norbiato della Soprintendenza che eccepisce: sarà anche vero che possono cadere, ma non ci sono agli atti ordinanze per tutelare i cittadini. Perciò, detto che comunque ogni pianta tagliata deve essere sostituita, Norbiato autorizza gli abbattimenti, ma solo degli «esemplari immediatamente pericolanti» e chiede di «salvaguardare le piante rimanenti».

Passa un anno, passa il ciclone Gea e passano i temporali, e a giugno del 2015 il Comune invia il progetto definitivo alla Soprintendenza. Spesa prevista:300 mila euro. Alberi da abbattere: 30. Ma il numero non deve ingannare, non c’è nessuno sconto: il maltempo ne aveva già abbattuti quattro e altri dieci, considerati danneggiati erano stati eliminati. Si arriva ad aprile di quest’anno. In via XX Settembre si apre il cantiere e il Comune conferma che saranno abbattuti 30 alberi. «Non vivono in aiuole, ma in piccole buche dell’asfalto», spiega l’assessore Alain Luciani. «E poi sono danneggiati». C’è sempre il rischio che cadano, anche se per due anni in municipio tutti se n’erano dimenticati. I residenti protestano, non tutti però: qualcuno è contento perché senza alberi si liberano i passi carrai. Ma quando cadono le prime fronde, la Soprintendenza scrive al Comune e chiede: «I tagli sottoposti sono conformi ai programmi sottoposti alla conferenza di servizi?». E poi sottolinea: «Il progetto non risulta pervenuto ai fini della necessaria autorizzazione».

In pratica il Comune ha tagliato senza permessi. Il giorno dopo dal municipio parte la risposta: gli alberi sono malati o si trovano in posti inadeguati, e rischiano di cadere, infatti a luglio del 2014 4 sono stati abbattuti dal temporale e altri 10 sono stati danneggiati. Sembra una spiegazione e invece è un autogol perché a questo punto è lecito chiedersi: quelli rimasti, sono pericolanti o no? Il Comune comunque insiste: 24 su 30 saranno sostituiti con peri da fiore e quindi il filare sarà ricomposto. La corrispondenza agli atti si conclude così, ma i tagli si fermano e cinque ligustri, per qualche motivo, per ora sono stati risparmiati.

La sera del 4 luglio quelli del Comitato Difesa Alberi e Territorio chiamano il botanico Patrizio Giulini e il forestale Gabriele Pezzani – coppia di tecnici esperti che già ad Abano aveva prodotto le controperizie sui tagli indiscriminati voluti dal sindaco Claudio – e vanno a “visitare”, con una tomografia sonica, i ceppi degli ultimi nove ligustri abbattuti e i cinque sopravvissuti. L’esito, a sentire loro, è che gli alberi non sono pericolosi. Tagliarli non è necessario. Certo, è possibile che il Comune abbia in mano perizie migliori, più affidabili.

Perciò il Comitato sfida a singolar tenzone – pollici verdi contro cuori verdi – l’amministrazione comunale: appuntamento per stamattina all’Orto botanico alle 11. Chi ha la perizia migliore vince, e gli altri ammettono l’errore. Il Comune non ci sarà, c’è da scommetterci. D’altra parte il clima è teso. Per un’altra strada desertificata, via Buzzaccarini, gli ambientalisti hanno presentato un esposto che ha portato il pm D’Arpa ad aprire un fascicolo e i carabinieri del Noe di Venezia a chiedere gli atti. Si indaga sui tagli, non preventivamente annunciati e non motivati, neanche dopo. Quindi tra le parti non c’è dialogo e non ci sarà confronto. Ma c’è anche l’aspetto politico della vicenda.

«È davvero insopportabile aver avuto conferma che uno degli angoli più suggestivi di Padova è stato deturpato in questo mix di scarsa trasparenza, faciloneria, fretta e dozzinalità», attacca Massimo Bettin. «Bisogna finirla con questa tendenza a considerare le alberature storiche una scocciatura da “abbattere” anche quando non necessario. Allo stesso modo è inaccettabile il costante mancato coinvolgimento della cittadinanza. Purtroppo», conclude Bettin, «per il verde sono tempi duri, basti pensare che nel 2015 il saldo positivo di alberi piantati è stato di sole 200 unità mentre nel primo semestre 2014 era stato di oltre duemila».

Fonte: Il Mattino

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