tasso di disoccupazione settembre 2017

SETTEMBRE: TASSO DI DISOCCUPAZIONE ALL’11,1%

L’Istat riferisce un calo della disoccupazione dello 0,2% a settembre: la crescita dell’occupazione tuttavia riguarda solo i contratti a termine e non i posti fissi, che sono in calo.

Il tasso di disoccupazione a settembre è all’11,1%, invariato rispetto ad agosto. Lo riferisce l’Istat, che precisa che, dopo il calo dell’1,5% di agosto, la stima delle persone in cerca di occupazione a settembre scende ancora dello 0,2%, ovvero di 5 mila unità a 2,891 milioni. Come spiega l’istituto statistico la diminuzione della disoccupazione è determinata dalla componente maschile e dagli over 35, mentre si osserva un aumento di disoccupazione tra le donne e i 15-34enni.

A settembre, nel confronto con agosto, la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni cresce dello 0,2% (+25 mila) interrompendo l’andamento tendenzialmente in calo registrato nei mesi precedenti. L’aumento è determinato dagli uomini e dai 15-34enni, a fronte di una sostanziale stabilità tra le donne e di un calo tra gli over 35. Il tasso di inattività sale al 34,4% (+0,1 punti).

Aumenta al 35,7% il tasso della disoccupazione giovanile (+0,6 punti percentuali su base mensile). Il tasso di disoccupazione cresce tra i 25-34enni (+0,7 punti), cala tra i 35-49enni (-0,3 punti) e rimane stabile tra gli ultracinquantenni. Sul fronte degli inattivi, il tasso di inattività cresce tra i 25-34enni (+0,2 punti), rimane stabile tra i 35-49enni e cala tra gli over 50 (-0,1 punti).

Dall’inizio dell’anno, c’è una novità per quanto riguarda il mercato del lavoro: sono in calo i posti `fissi´. L’Istat rileva che sono in calo di 17 mila unità, a settembre, i lavoratori dipendenti e tra questi in particolare quelli permanenti. Se si considera il trimestre, l’andamento viene confermato: l’occupazione cresce, ma quasi esclusivamente per i contratti a termine (+103 mila) perché quelli permanenti sono aumentati solo di 6 mila unità. Anche su base annua la crescita dei lavoratori dipendenti (+387 mila) riguarda più quelli a termine: il rialzo in questo caso è del 14,8% (+361 mila) contro i lavoratori permanenti, saliti solo dello 0,2% (+26 mila).

Fonte: La Stampa

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