Jobs Act: entro 10 giorni verrà emanato il decreto sui voucher in modo tale che i furbetti degli sgravi saranno colpiti duramente.

Inps, Poletti: “I furbetti degli sgravi saranno colpiti duramente”

Secondo il ministro la situazione non cambia il risultato del Jobs Act e annuncia: “Entro 10 giorni il decreto sui voucher”.

Dura Susanna Camusso: “Metteranno qualche cerotto senza affrontare la questione generale che si tratta di misure sbagliate”. Il 20 maggio via al part time
“In Italia accade molto spesso che su una legge ci sia qualcuno che fa il furbo, il Ministero del Lavoro aveva spiegato che ci sono cose che non si possono fare” per avere le decontribuzioni previste dalla Legge di Stabilità per le assunzioni a tempo indeterminato (nel 2014 gli sgravi ammontavano a 8mila per ogni assunto a tempo indeterminato), “poi si fanno i controlli e chi ha sbagliato viene duramente colpito”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, parlando delle 60mila aziende finite nel mirino dell’Inps che avrebbero beneficiato di 600 milioni di euro cui non avevano diritto.
Poletti ha aggiunto che quanto accaduto, ovvero il fatto che circa 150mila lavoratori non fossero neoassunti, non cambia “in maniera significativa i numeri del Jobs act”. Il ministro ha quindi spiegato che “sono milioni che hanno usato la decontribuzione, in termini assoluti cambia poco”. Poletti ha invece ricordato come la creazione di “400 mila posti stabili è un grandissimo risultato. Noi vogliamo bene alle imprese ma alle buone imprese che rispettano le regole”.
Duro, invece, il giudizio del segretario della Cgil, Susanna Camusso: “Come sui voucher metteranno qualche cerotto senza affrontare la questione generale che si tratta di misure sbagliate, sono mesi che discutiamo e se viene fuori che in 100mila non hanno i requisiti, proverei a interrogarmi su come è stata fatta la norma. Credo che farebbe bene a tutti”.
Sull’argomento è tornato anche il presidente dell’Inps, Tito Boeri, che ieri per primo aveva sollevato il problema: “Abbiamo scoperto circa 100.000 posizioni di lavoro che hanno richiesto l’esonero triennale del 2015, che per tre anni porterebbe a circa 600 milioni di esonero totale”, ma “finora hanno beneficiato” solo di circa 100 milioni. “Ci siamo accorti di questo problema per tempo”, quindi la restante somma (500 milioni, ndr) non è stata mai erogata, perciò non “è utilizzabile”, mentre la quota di 100 milioni “speriamo di poterla recuperare rapidamente. Non si tratta di posti di lavoro fittizi”, bensì di “posti reali, creati dal Jobs Act”, per i quali, però, non era previsto l’esonero contributivo.
A margine dell’assemblea di Rete Imprese, Poletti ha anche parlato di voucher e pensioni. Sulla flessibilità in uscita “stiamo riflettendo su due parametri: la compatibilità economica con il bilancio pubblico, quindi la sostenibilità, e l’equità sociale. La stessa cosa non si può fare per tutti, non si può fare via 3% per tutti”. Il ministro ha quindi ribadito che si tratta di “una cosa molto complessa che deve tenere insieme equilibrio economico e sociale, c’è chi lavora e chi è disoccupato. Bisogna costruire un meccanismo più raffinato”. “Entro 10 giorni – ha quindi concluso Poletti – porteremo in consiglio dei ministri il decreto” per la stretta sui voucher con la tracciabilità del sistema di pagamento che ne limiterebbe gli abusi.
Poletti ha anche annuciato la partenza, “il 20 di maggio” dell’operazione sperimentale del part-time agevolato in uscita per i lavoratori vicini alla pensione, previsto dalla Legge di Stabilità. “Di fronte alla reazione di cittadini e imprese capiremo”, ha aggiunto, evidenziando che “il tema va considerato, perché è dentro le logiche in cui si costruisce un nuovo welfare nel nostro Paese”.

Fonte: la Repubblica

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