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OTTOBRE: IL MESE DELLA TOLLERANZA ALIMENTARE NELLE FARMACIE SPECIALIZZATE

Ritrovare l’amicizia con il cibo nel mese di Ottobre.

Nelle 600 farmacie specializzate di tutta Italia ottobre sarà il “Mese della tolleranza alimentare”: una nuova iniziativa per aiutare i cittadini a conoscere e contrastare le infiammazioni da cibo.

«Disturbi della digestione, sovrappeso, ma anche problematiche cutanee sono solo alcune delle conseguenze di un’alimentazione scorretta, sbilanciata, poco sana. Per questo a ottobre vogliamo sensibilizzare i cittadini sul tema dell’infiammazione da cibo offrendo informazioni e consulenze personalizzate».Dottor Santo Barreca, portavoce delle FARMACIE SPECIALIZZATE

Le farmacie in questione offriranno condizioni vantaggiose un Food Inflammation Test che permette di misurare l’infiammazione da cibo e anche a costruire un percorso per recuperare la tolleranza alimentare. Il fattore di cruciale importanza è capire cosa mangiare e quando mangiarlo.

«Saremo a disposizione di tutti coloro che desiderano sapere di più sull’infiammazione da cibo e vedremo insieme a loro come compiere le giuste scelte alimentari per ritrovare l’amicizia con il cibo», conclude il dottor Barreca.

Le FARMACIE SPECIALIZZATE offrono consulenze personalizzate sulle intolleranze alimentari per tutto il mese di ottobre. Anche a Padova e provincia!

Quali farmacie di Padova e provincia aderiscono all’iniziativa?

Farmacia Perini – Via Euganea, 84/B – Bresseo
Farmacia Alla Castagnara – Via Marconi, 47 – Cadoneghe
Farmacia S. Maria Assunta – Via Antoniana, 187 – Campodarsego
Farmacia Boschi – Via Roma, 56 – Galzignano
Farmacia Alla Madonna – Via Aurelia, 16 – Loreggia
Farmacia Culatti – Via Este, 26 – Masi
Farmacia Perin – Via Noventana, 82 – Noventa Padovana
Farmacia Brizzi – Via Tiziano Aspetti, 28 – Padova
Farmacia Centrale – Via Gorizia, 1 – Padova
Farmacia Faccioli – Via Boccaccio, 92/A – Padova
Farmacia Magrin – Via Arrigoni 2/A – Peraga di Vigonza
Farmacia Monaco – Via Roma, 121 – Piove di Sacco
Farmacia San Fidenzio – Via Volparo, 12 – Polverara
Farmacia Lucatello – Via Vittorio Emanuele, 1 – San Pietro In Gù
Farmacia Zanon – Via Ca’ Dolfin, 5/A – Villa Del Conte
Farmacia Marchetti – Via Roma, 92 – Villafranca Padovana
Farmacia Paccanaro – Via Caltana, 90 – Villanova di Camposampiero

Consulta l’elenco delle FARMACIE SPECIALIZZATE.

Clicca qui per scaricare la locandina dell’iniziativa.

Clicca qui per scaricare il dépliant dell’iniziativa.

FARMACIE SPECIALIZZATE DI FARMACISTI PREPARATORI

Le FARMACIE SPECIALIZZATE hanno scelto di evolvere il loro ruolo di Farmacisti Preparatori, proponendo un progetto ampio e innovativo, per un livello più alto di servizio, di preparazione e di competenza.
Nascono così le FARMACIE SPECIALIZZATE.
Sono qualificate per migliorare sempre la capacità di comprensione delle diverse esigenze.
Abili nel fornire servizi utili, frutto di una formazione approfondita.
Professionali nel dare i migliori consigli attraverso le nostre reali esperienze.

Fonte: Farmacisti Preparatori

 

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diminuzione uova

ECCO PERCHÉ LE UOVA SCARSEGGIANO NEI SUPERMERCATI

Due sono le cause che hanno portato ad una diminuzione di uova del 30-40%: l’insetticida Fipronil tossico per l’uomo, utilizzato illegalmente, e l’influenza aviaria che è tornata a colpire l’Europa sonno forma di diversi ceppi.

Molti consumatori se ne stanno accorgendo con i propri occhi: negli scaffali dei supermercati di tutta Italia le uova scarseggiano. Secondo alcune stime le uova in meno, rispetto alla normalità, sono il 30-40%. La causa è da cercare all’origine, cioè negli allevamenti. Non solo quelli italiani ma di tutta Europa.

In questi mesi infatti il settore avicolo del vecchio continente è alle prese con due emergenze: la prima è quella del Fipronil, l’insetticida tossico per l’uomo che molti allevamenti hanno – illegalmente – utilizzato. La fase acuta, con diversi prodotti ritirati dal mercato, si è esaurita a settembre. Ma le conseguenze le stiamo ancora pagando: l’abbattimento di centinaia di migliaia di galline e, adesso, la sanificazione degli allevamenti colpiti che impiega diverse settimane per essere portata a termine. In questi stabilimenti la produzione deve fermarsi. L’altra emergenza, se possibile ancora più grave, è quella dell’influenza aviaria che è tornata a colpire l’Europa sotto forma di diversi ceppi: non più solo l’H5N1 ma anche H5N2, 5, 6, 8 e 9.

Gli stabilimenti più colpiti sono quelli del nord Italia e secondo Gian Luca Bagnara, presidente della maggiore associazione di categoria del settore Assoavi, “la contaminazione arriva soprattutto dagli uccelli selvatici migratori, che con il clima ancora troppo caldo rimangono sul nostro territorio più del solito”.

A conferma di questa tesi c’è un fatto: se le uova scarseggiano, quelle biologiche sono diventate quasi introvabili: “Per legge gli allevamenti biologici devono tenere le galline all’aria aperta – spiega Bagnara – e in questo modo è più facile che entrino a contatto con escrementi di uccelli selvatici, contraendo l’aviaria”. Negli allevamenti in cui è stato riscontrato il virus, poi, non solo si devono abbattere gli animali ma si impone un blocco alla movimentazione dei capi in un raggio di tre chilometri per un mese. Gli allevamenti, quindi, rimangono isolati per trenta giorni prima di poter introdurre nuovi animali.

Fonte: Adico

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vegan days padova 2017

25-27 NOVEMBRE, VEGAN DAYS A “STILI E SAPORI”

Dal 25 al 27 novembre 2017 presso la Fiera di Padova si terrà Stili e Sapori, una manifestazione all’insegna del cibo, delle tendenze future per mangiar bene e vivere meglio. Uno del padiglioni ospiterà la 3^ edizione di Vegan Days, il festival etico più grande d’Italia.

La prima edizione di Stili e Sapori, un grande Villaggio del Gusto dedicato al cibo e alle sue varie declinazioni, dal 25 al 27 novembre 2017 alla Fiera di Padova proporrà cinque padiglioni aperti al pubblico e ai professionisti del settore dove scoprire ingredienti, tecnologie e tendenze future del mangiare bene e vivere meglio. L’evento che accorpa quattro manifestazioni che hanno per oggetto la sana alimentazione e la scoperta di nuove filosofie di vita (LovEat – rassegna delle eccellenze enogastronomiche, Tecno&Food – salone professionale delle attrezzature per la ristorazione, VeganDays – il più grande festival etico d’Italia rivolto alla cultura cruelty-free e World Allergen & Smart Food Expo – salone di materie prime e prodotti finiti, tecnologie e servizi per allergie e intolleranze alimentari, integratori e medical food), è una proposta inedita declinata in 150 tra eventi, workshop, seminari e convegni aperti al pubblico.

In quest’ambito si terrà la terza edizione di Vegan Days, il festival etico più grande d’Italia. Veganesimo inteso come cultura, filosofia e rispetto per tutte le forme di vita, come amore per la natura, condanna di ogni forma di violenza e vero e proprio stile di vita. Ecco perché al padiglione 15 della Fiera di Padova sarà possibile approfondire in modo inedito tutti gli aspetti dell’essere Vegan, dal cibo alle letture, dall’abbigliamento alla cosmesi, dai profumi all’arredo casa, grazie anche all’intervento di ospiti prestigiosi come la psicologa statunitense Melanie Joy, lo chef Davide Larise, la chef istriana e autrice di libri Dunja Gulin e la giornalista – nonché fondatrice del blog The Green V – Rachida BrocklehurstTra i punti di forza di Vegan Days 2017 ci sarà sicuramente anche il bistrò che permetterà di provare le migliori eccellenze della cucina vegana a un prezzo imbattibile.

Info: Stili e Sapori e Vegan Days

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cereali integrali

Cereali integrali toccasana per la salute anche contro i tumori

Due studi recenti rilanciano i benefici di questi alimenti che riducono il rischio di disturbi cardiovascolari e malattie respiratorie, ma anche di diabete e di altre patologie croniche.

A distanza di di pochi giorni una dall’altra due riviste prestigiose, Circulation e British Medical Journal (BMJ), pubblicano due studi ‘gemelli’ sui benefici che il consumo di cereali integrali comportano per la salute, riducendo in particolare il rischio di ammalarsi e di morire di malattie cardiovascolari e di tumori, ma anche di diabete, di malattie respiratorie e di altre patologie croniche.

Mortalità per tutte le cause ridotta del 16%

Lo studio pubblicato su Circulation, firmato da Geng Zong e i colleghi del dipartimento di nutrizione della T.H. Chan School of Public Health di Harvard, è una metanalisi che ha analizzato i risultati di 14 studi comprendenti oltre 786 mila pazienti. Il lavoro evidenzia la presenza di una relazione inversa tra consumo di cereali integrali e mortalità sia totale, che per singole patologie. In particolare, secondo i risultati di questa metanalisi, chi consuma più cereali integrali presenta una riduzione del 16% della mortalità per tutte le cause, il 18% in meno di mortalità cardiovascolare e il 12% in meno di quella per tumori. Secondo gli autori questi risultati confermano i consigli delle attuali linee guida sull’alimentazione americane che suggeriscono di consumare almeno tre porzioni di cereali integrali al giorno.

Novanta grammi al giorno

Anche lo studio pubblicato da British Medical Journal è una metanalisi, questa volta di 45 studi (20 dall’Europa, 16 dagli USA e 9 dall’Asia, per un totale di oltre 700 mila partecipanti). Firmato da ricercatori dell’Università di Harvard, dell’Imperial College di Londra e di altre università americane e norvegesi, questo lavoro è andato ad esaminare l’impatto sulla salute derivante dal consumo di 90 grammi al giorno (analisi dose-risposta) di cereali integrali (in pratica l’equivalente di tre porzioni, ad esempio due fette di pane e una scodella di cereali oppure di un pezzo di pane arabo o ‘pita’ di farina integrale). E’ stato inoltre valutato il diverso impatto su malattie e mortalità, confrontando tra loro i grandi consumatori di cereali integrali, rispetto ai non amanti del genere. Gli studi analizzati hanno dimostrato che i grandi consumatori di cibo integrale presentano una ridotta incidenza di mortalità per malattie delle coronarie (-35%), ictus (-15%) e tumori (-11%). Risulta ridotta inoltre del 36% la mortalità per diabete e del 19% quella per malattie respiratorie. Chi consuma regolarmente 90 grammi di cereali integrali al giorno (l’equivalente di 3 porzioni), secondo questa metanalisi, riduce il proprio rischio di mortalità cardiovascolare del 29% e di mortalità per tumori del 15%. Nettamente ridotta anche la mortalità per diabete (- 51%) e quella per malattie respiratorie (- 22%). Anche in questo caso gli autori ritengono che questi risultati confermino l’appropriatezza delle raccomandazioni contenute nelle linee guida dietetiche e invitano tutti ad aumentare il consumo di cereali integrali per ridurre il rischio di patologie croniche e di mortalità prematura.

Proprietà nutritive

I cereali rappresentano un caposaldo dell’alimentazione, trasversale a tutte le culture e forniscono il 56% dell’energia e il 50% delle proteine giornaliere. Il loro consumo è raccomandato da tutte le linee guida dietetiche. Negli ultimi tempi sono sempre più numerosi gli studi che indicano un beneficio importante per la salute derivante dal loro consumo nella ‘versione’ integrale, quella cioè che contiene anche la crusca e il germe, oltre all’endosperma che è l’unica parte conservata nelle farine cosiddette raffinate. Rimuovere la parte esterna dei cereali significa privarli di una serie di sostanze benefiche per la salute, quali fibre, vitamine del gruppo B, ferro, magnesio e zinco. A sua volta il ‘germe’ contiene antiossidanti, vitamina E, vitamine del gruppo B. L’endosperma contiene invece solo proteine e  carboidrati (quindi calorie), quelli che si ritrovano appunto nelle farine raffinate.

Le linee guida mondiali

Il World Cancer Research Fund già nel 2007 raccomandava di mangiare cereali relativamente poco processati e/o legumi ad ogni pasto. Gli inglesi nelle loro raccomandazioni sono più vaghi e si limitano al consiglio di consumare ‘il più spesso possibile’ cereali integrali e alimenti ricchi di fibre, senza precisarne le quantità. Per gli americani il consiglio delle linee guida è di consumare almeno la metà dei cereali nella versione ‘integrale’, mentre gli Scandinavi raccomandano espressamente di assumere almeno 75 grammi al giorno di cereali integrali (peso secco), l’equivalente di 250 grammi al giorno (otto porzioni) di prodotti a base di cereali integrali. Interessanti i risultati della Danimarca dove in 10 anni è raddoppiato il consumo di cereali integrali; frutto questo di uno sforzo congiunto di industria alimentare, governo e organizzazioni non governative. La Danish Whole Grain Partnership – ricordano in un editoriale sul BMJ Cecilie Kyrø e Anne Tjønneland del Danish Cancer Society Research Cancer – ha definito degli standard di prodotto per assicurare che gli alimenti con il logo ‘cereali integrali’ contengano un minimo stabilito di cereali integrali e non superino un tetto massimo di zuccheri aggiunti e sale.

Perché i cereali integrali proteggono la salute

Una serie di studi hanno dimostrato che i cereali integrali riducono il rischio di obesità e di diabete, due noti fattori di rischio per malattie cardiovascolari, tumori e mortalità. Le fibre assunte con la dieta in particolare possono ridurre il rischio di tumore, rimuovendo le cellule danneggiate dal tratto digerente, aumentando il volume e riducendo il tempo di transito delle feci, diluendo le sostanze cancerogene, influenzando la flora batterica (microbioma) intestinale, riducendo la concentrazione degli estrogeni. “Almeno il 30% dei tumori è riconducibile ad alterate abitudini alimentari e dello stile di vita”, afferma il professor Saverio Cinieri, direttore oncologia medica e breast unit Brindisi, tesoriere nazionale Aiom.

“Questi dati – prosegue Cinieri – vengono sempre più evidenziati dagli studi retrospettivi ma in parte anche da piccoli studi prospettici. Il nostro gruppo ad esempio ha di recente pubblicato uno studio su 500 pazienti affette da cancro della mammella in terapia adiuvante delle quali abbiamo monitorato il peso per circa 2 anni; è stato così possibile dimostrare che le pazienti che mostrano un aumento di peso di 6 Kg sono a maggior rischio di recidiva di cancro della mammella. Un altro studio di recente pubblicato su Pediatrics dimostra che un congruo consumo di frutta e verdura (almeno 1 frutto e 30 grammi di verdura cotta al giorno) nelle ragazze delle scuole medie superiori diminuisce del 20% il rischio di cancro della mammella prima della menopausa. Come Aiom stiamo raccogliendo dati per un progetto di valutazione sul rapporto tra incremento di peso durante la terapia e aumento del rischio di recidive di cancro della prostata. Tutto ciò – conclude Cinieri – ci conferma che l’obesità è un fattore di rischio anche per il cancro. L’ASCO ha da tempo pubblicato delle norme per una corretta alimentazione e anche l’Aiom sta portando avanti un progetto su questo argomento.”

L’importanza dell’alimentazione

L’alimentazione insomma influisce in maniera importante sul rischio di tumore, come anche un consumo sconsiderato di alcol e il fumo di sigaretta. Negli ultimi anni è emerso da una serie di studi che un consumo esagerato di farine raffinate si correla ad un aumentato rischio di tumore del colon, della mammella e della prostata. “Noi consigliamo ai nostri pazienti – afferma Cinieri – di privilegiare il consumo di cereali e farine non raffinate, scegliendo quelli più vicini a quanto ‘prodotto’ dalla natura”. Un ‘consiglio’ recepito di recente anche dall’industria alimentare, che ha affiancato alle linee classiche di pasta, delle nuove proposte ‘biologiche’, con farine integrali. Questi alimenti trovano tra l’altro una loro collocazione anche nelle diete per perdere peso. “Aumentare il consumo di cibi integrali  – conclude Cinieri – potrebbe dunque proteggere dal cancro del colon e da neoplasie con una corrispondenza endocrina come il tumore della mammella e della prostata, tra le più frequenti nei paesi occidentali”.

I numeri delle malattie. Malattie cardiovascolari e tumori sono le due principali cause di morte in tutto il mondo (nel 2013 hanno causato 25,5 milioni di decessi). Qualsiasi tipo di intervento che riesca a ridurne l’impatto, avrebbe enormi implicazioni di salute pubblica. E gli studi appena pubblicati dimostrano che si può fare molto, da subito, anche solo modificando le proprie abitudini a tavola e nel fare la spesa al supermercato.

Fonte: La Repubblica

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