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“TIM DOWN” IN TUTTA ITALIA

Tim Down” in tutta Italia: problemi con traffico dati e telefonia.

Dalle ore 6,30 di mercoledì 9 gennaio molti utenti della linea Tim, fissa e mobile, hanno riscontrato problemi di navigazione. Le segnalazioni hanno riguardato per il 49% Internet fisso, per il 35% la telefonia fissa e per il 15% la telefonia mobile.

Se si osserva la mappa di Downdetector, le zone interessate sono localizzate in tutto il Paese, con maggior intensità a Nordovest e centro Sud. Le principali città da cui sono provenute le segnalazioni sono state Milano, Roma, Bologna, Napoli, Torino, Palermo, Firenze, Brescia, Bergamo e Padova.

Nel giro di poche ore l’azienda ha provveduto a inviare una nota, nella quale ha affermato che il servizio di connessione Internet era stato pienamente ripristinato, superando le problematiche che nella mattinata di mercoledì 9 gennaio avevano causato difficoltà di navigazione, soprattutto per i clienti business.

L’azienda ha inoltre precisato che gli episodi registrati non fossero dovuti alle normali attività di funzionamento delle infrastrutture di rete, bensì ad alcune anomalie circoscritte riguardanti l’instradamento del traffico dati.

Fonte: Adico

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abolite le tariffe a 28 giorni

ACCORDO PD E GOVERNO: ABOLIZIONE TARIFFE A 28 GIORNI

PD e Governo hanno trovato un accordo per abolire le tariffe a 28 giorni di tv e telefonia. Sanzioni fino a 5 milioni di euro.

Governo e PD hanno raggiunto l’accordo su come abolire le tariffe a 28 giorni, per telefonia e tv. Dopo i dubbi su un possibile scontro tra il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda e il Pd, si è raggiunto un compromesso nell’emendamento che il ministro ha presentato in serata alla Legge di Bilancio 2018, in commissione Bilancio del Senato. In sostanza le tariffe devono essere mensili o a multipli di mesi, ad eccezioni di promozioni che devono avere durate inferiori al mese e comunque non rinnovabili. Le sanzioni arrivano fino a 5 milioni di euro.

Nei giorni scorsi e fino a questa sera, come riportato da Repubblica, PD e Governo erano in disaccordo sul testo dell’emendamento. Infatti ne avevano elaborati due in contrasto tra loro. L’emendamento di Calenda invece è stato presentato come un sub emendamento a quello già depositato da Esposito (Pd), che a sua volta ripercorre le indicazioni presentate – in forma di progetto di legge – dall’onorevole democratica Alessia Morani, alla Camera soltanto pochi giorni fa. L’iniziativa parlamentare ha già trovato d’altra parte la sponda dell’Agcom che ha avviato procedimenti sanzionatori e chiesto maggiori poteri.

“Abbiamo raggiunto la quadra con il Governo, io e Morani siamo d’accordo sul testo”, dice Esposito. Oggi un comunicato stampa di Aduc criticava anche l’emendamento Esposito, paventando che anche le promozioni di durata temporanea potessero aprire una scappatoia per gli operatori. “Non credo, il testo è stato visto con Agcom, ma comunque possiamo fare una precisazione sulle promozioni”, dice Esposito. Come ha ricostruito Repubblica, le grandi compagnie sarebbero anche pronte a tornare indietro alla fatturazione mensile, vista la pressione ormai crescente da ogni parte, ma chiedono al governo una sorta di periodo di moratoria sulla possibilità dei clienti di recedere dai contratti. In sostanza, vorrebbero far scattare degli aumenti tariffari per il 2018 in concomitanza con il ritorno alle 12 bollette, in modo da spalmare gli stessi incassi annui su meno fatture ma senza perdere introiti per i loro conti economici. Se così facessero, dovrebbero concedere ai clienti la possibilità del recesso gratuito. Temendo però una corsa al ribasso da parte di alcune compagnie, alcune società suggeriscono di congelare questo diritto per i consumatori.

 Fonte: Adico

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