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Quattrozampeinfiera 2018

TORNA QUATTROZAMPEINFIERA IL 10 E 11 NOVEMBRE 2018 A PADOVA FIERE

Per il terzo anno consecutivo torna la manifestazione più pet friendly d’Italia: Quattrozampeinfiera 2018. Sabato 10 e domenica 11 Novembre a Padova Fiere.

I proprietari e gli appassionati di cani e gatti possono godersi due giorni interi all’insegna del loro amore condiviso per gli “amici pelosi” più fidati al Quattrozampeinfiera 2018. A disposizione dei visitatori ci saranno educatori, comportamentalisti, veterinari, associazioni e aziende esperte per avere la possibilità di aiutare a migliorare la qualità della vita dei piccoli animali.

Quattrozampeinfiera, da ormai sei anni, girà l’Italia per portare dal Nord al Sud tutto l’amore per i cani e i gatti. Milano, Roma e Napoli, oltre a Padova, sono le città interessate dalla manifestazione. Molteplici sono le attività che coinvolgono animali e padroni: seminari tenuti da esperti, attività sportive, mostre di bellezza, spettacoli, momenti di socializzazione, shopping.

I cani eroi sono i veri protagonisti di Quattrozampeinfiera 2018. Questi specialissimi animali si dedicano quotidianamente al salvataggio di esseri umani durante le catastrofi ambientali, oltre a situazioni più comuni. Per omaggiare e valorizzare i piccoli eroi verrà simulato un ambiente tra le macerie e verranno mostrate ai partecipanti della manifestazione le attività di intervento cinofile. Ruolo di primo piano all’interno della Protezione Civile. Per il Trofeo Quattrozampeinfiera gli “amici pelosi” si sfideranno in diverse attività sportive, come la DogAgility, la RallyObedience, la SplashDog e Agility in acqua.

All’interno della Fiera saranno presenti anche stand per acquistare direttamente da aziende rinomate di nicchia prodotti di tutti i tipi: pet food, accessori, prodotti per la salute e integratori.

Quattrozampeinfiera 2018 avrà luogo in tre padiglioni a Padova Fiere: il padiglione 3, il 4 e il 5.

Biglietti

  • Prezzo intero € 11;
  • prevendita on line € 8.5;
  • scaricando il Buono Sconto dal sito Internet di Quattrozampeinfiera​ € 8;
  • ingresso gratuito per i bambini 0-10 anni, cani e gatti.

Informazioni importanti

Tutti i cani sia di allevamenti che di privati, devono essere muniti di microchip e di scheda di iscrizione all’anagrafe canina. Devono essere rigorosamente tenuti al guinzaglio e se mordaci, con museruola al seguito. Qualora ci fossero cani con orecchi e code tagliate, devono essere seguiti da certificato veterinario attestante la natura terapeutica dell’amputazione. Per accedere alla fiera il proprietario di animale deve essere in possesso del libretto sanitario in regola.

I cuccioli devono aver compiuto i 4 mesi per accedere alla Fiera.

Per ulteriori informazioni

E-mail: ​info@quattrozampeinfiera.it

Telefono: 0362 – ​1632092

Sito web: www.quattrozampeinfiera.it

Fonte: PadovaOggi

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Il proprietario di Sos Natura: “Strage per interesse. O perché sono un simbolo”

Enrico Piva rivela il presunto movente: “Gli attivisti per la caccia, qualcuno che vuole la mia terra o la concorrenza”. E rivela il presagio.

Parla Enrico Piva, il proprietario della struttura Sos Natura di Spinea, in provincia di Venezia, dove in due diverse notti sono stati sterminati porcellini d’India, conigli nani e galline. I carabinieri attendono gli esami dei veterinari sulle carcasse prima di fare ipotesi. Lui dubbi non ne ha: “Li hanno bastonati, schiacciati, colpiti con un punteruolo”.

E’ diventato un caso nazionale la morte violenta di oltre 100 animali, tra porcellini d’India, conigli nani e galline, al parco Sos Natura Onlus di Spinea, in provincia di Venezia. Sterminati nel giro di due notti: quella tra sabato e domenica e quella appena trascorsa. Un video testimonia la strage e il rabbioso sgomento del proprietario, Enrico Piva, che assieme a suo padre ha messo in piedi la struttura per amore degli animali e per il desiderio di curarli. Prima di ipotizzare qualsiasi ipotesi, i carabinieri attendono il referto che sarà stilato nel giro di un paio di giorni all’Istituto Zooprofilattico di Padova, dove tutte le carcasse sono state trasferite dopo un primo esame dei veterinari dell’Asl di Dolo. “Quando ci diranno perché quegli animali hanno smesso di respirare, allora potremo dire se è stata opera dell’uomo o di predatori”.

Enrico Piva non ha bisogno di aspettare. “Un animale queste cose non le fa. Un animale uccide e si porta via la preda per mangiarla. Qui porcellini d’india e conigli sono stati presi a calci e bastonate. Sono stati schiacciati. Sono stati colpiti con un punteruolo. Nessun morso. Alle galline hanno tagliato la testa”.

Se, dunque, è stata una mattanza, chi e perché ha ordito un simile scempio? Ai carabinieri non risulta alcuna segnalazione a carico di Enrico Piva. Nessun precedente legato, magari, a una esposizione politica o a una militanza battagliera nel movimento animalista. Enrico non se ne meraviglia: “Non ho mai dato fastidio a nessuno. Mi prendo cura degli animali perché è quello che amo”. Se c’è una stranezza nel suo comportamento, i carabinieri l’hanno rilevata nel ritardo con cui ha sporto denuncia e solo dopo essere stato sollecitato. Anche per questo Enrico ha la sua spiegazione: “Ero semplicemente sconvolto. Tanto è vero che sono stati gli amici del comitato che hanno chiamato i carabinieri”.

I sospetti

Chi, dunque, ha voluto la morte degli animali di Enrico? Piva premette: “La mia idea l’ho spiegata per bene al maresciallo. Con voi posso fare delle ipotesi”. La prima, l’azione di chi ha voluto colpirlo in quanto simbolo. “Potrebbero essere stati quelli che si battono contro il blocco della caccia” dice Enrico, che subito dopo ragiona su un movente legato all’interesse. “Potrebbe essere stato qualcuno che vuole questa terra e ha voluto farmi capire che devo farmi da parte. Un avvertimento, come la mafia”.

Ma potrebbe anche essere interesse di una presunta concorrenza che Sos Natura chiuda i battenti. Ed è un dettaglio per lui significativo a farglielo pensare. “Si sono portati vie delle uova di Germano Reale (sorta di anatra selvatica nota anche come Capoverde, capostipite della razze domestiche, ndr). Uova che devono schiudersi. Potrebbe essere stata qualche associazione che poi si farà avanti per dire di averle recuperate. Non sono una novità, i rapimenti di animali”. I rapimenti no, ma sconcerta l’idea che persone impegnate come Enrico nella tutela e nella salvaguardia del mondo animale possano aver portato a termine in due diversi raid un simile macello a mo’ di depistaggio.

Quanto alla scena del delitto, il perimetro dell’oasi è circondata da filo spinato. Enrico dice di non aver “trovato buchi o punti in cui la recinzione appaia piegata o forzata. Ma questi sapevano come fare. Si sono muniti di una scala, hanno scavalcato la cancellata e si sono scaraventati sugli animali. Vandalismo mirato per distruggermi”. Ma dai carabinieri si apprende un altro dettaglio importantissimo. Si è detto e scritto che l’oasi non è videosorvegliata. Vero. Ma lo stesso Piva non sapeva che le telecamere sono invece puntate sull’unica via di accesso alla struttura. E se non lo sapeva lui, è probabile che lo ignorasse anche chi ha agito. Immagini acquisite, che gli inquirenti esamineranno una volta che dall’Istituto Zooprofilattico arriverà la conferma che dietro l’accaduto vi è l’uomo.

Il movente

Tornando al possibile movente, qualcuno ha paventato anche l’ipotesi del satanismo. Ai carabinieri non risulta la presenza sul territorio di manifestazioni significative del fenomeno. Enrico conferma: “Sì, qualche sbandato c’è”. Ma poi ripensa a quelle uova di Germano Reale. E lui non ce li vede gli adepti del demonio portarsi a casa quel tesoro. Piuttosto, Enrico riflette sul clima difficile in cui operano quelli come lui. E gli torna in mente il “presagio”. “Anni fa ero volontario dell’Associazione dei naturalisti di Venezia. Volevano farci chiudere a tutti i costi. L’aveva fondata Giulio Cancelli. Era arrivato da Reggio Emilia. Gliene hanno fatte talmente tante che è morto di infarto, se non ricordo male nel 2008. Prima che tutto questo accadesse l’ho sognato. Sembrava volesse avvisarmi”.

Fonte: La Repubblica

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